domenica 16 febbraio 2020

IL PROF. ALBERTO PELLAI


Alberto Pellai è un Medico, Psicoterapeuta dell'età evolutiva, Specialista in Igiene e Medicina Preventiva e Dottore di Ricerca in Sanità Pubblica. Lavora come ricercatore presso il Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Università degli Studi di Milano, dove è docente di Educazione Sanitaria e Prevenzione. E' stato ricercatore al Comitato nazionale statunitense di prevenzione dell'abuso all'infanzia.
In questi anni ha svolto numerose ricerche sull'infanzia e l'adolescenza, ha coordinato i due più grandi progetti di prevenzione primaria dell'abuso sessuale esistenti in Italia, ha pubblicato molti libri per bambini, genitori ed insegnanti, anche in coppia a Barbara Tamburini.
Nel 2004 il Ministero della Salute gli ha conferito la Medaglia d'argento al merito in Sanità Pubblica. Ha condotto su Radio 24 - con Nicoletta Carbone - il programma "Questa casa non è un albergo" l'unico programma radiofonico nazionale dedicato alla relazione genitori e figli, da cui è stato tratto il volume appena pubblicato da Kowalski Editore "Questa casa non è un albergo. Adolescenti: istruzioni per l'uso".
Gestisce una pagina Facebook seguita da più di 60.000 followers, in cui pubblica editoriali su argomenti di vasto interesse educativo, culturale e sociale, che riguardano l’educazione, la pedagogia e le relazioni familiari.
Ecco una parte della bibliografia di Alberto Pellai.




 Da uomo a padre. Il percorso emotivo della paternità, Alberto Pellai,  Mondadori  2019






















Alberto Pellai, Barbara Tamborini,  De Agostini 2019









   Girl r-evolution. Diventa ciò che sei,  Alberto Pellai     De Agostini  2018

 Il metodo famiglia felice. Come allenare i figli alla vita,  Alberto Pellai, Barbara Tamborini,    De Agostini  2018

Alberto Pellai, Barbara Tamborini,   De Agostini  2017


Tutto troppo presto. L'educazione sessuale dei nostri figli nell'era di internet,   Alberto Pellai     De Agostini  2015


LA SINTESI DEI LABORATORI ESPERIENZIALI


LABORATORIO N.1. Titolo: Le origini della vita ovvero le origini dal concepimento al primo anno di vita, di Rita Roberto e Alfredo Feretti.

Iniziamo con una canzone per narrare le Origini :”C’è una tribù in Africa Orientale dove la data di nascita di un bambino non si conta dal giorno in cui è nato, neppure dal giorno in cui è stato concepito, ma dal giorno in cui è stato pensato per la prima volta da sua madre Quando la donna decide di avere un bambino va a sedersi sotto l’albero più grande del villaggio e lì comincia ad ascoltare. Ascolta la canzone del bambino che vuole nascere, e lì sotto l’albero impara la sua canzone. Dopo che ha ascoltato la canzone del figlio, comincia a cantarla. La canta al padre del bambino prima del concepimento. La canta quando rimane incinta, e continua a cantarla ogni mese della sua gravidanza, e il giorno in cui il bambino vuole nascere, durante il travaglio lei canta. La canta al bambino appena nato, e la canta quando lo presenta al villaggio perché tutti sappiano che quella è la sua canzone. Poi la insegna al bambino che cresce, se il bambino cade, o si fa male, gli canteranno quella canzone. Quella canzone lo accompagnerà tutta la vita e durante il matrimonio la canzone dello sposo e della sposa verranno cantate insieme. Quando verrà il giorno della sua morte, tutto il villaggio canterà per lui, per l’ultima volta la sua canzone. “(Kornfield, 1996).
La nascita immette in una storia familiare, nel rapporto tra le generazioni e ci aiuta a comprendere quale sia il legame con il “villaggio” cui quel bambino appartiene. Introduciamo cosi il concetto di grembo psichico transgenerazionale che non è solo quello della madre ma anche quello di un padre, di un fratello o sorella, dei nonni, della famiglia e della comunità. Se tale grembo non sa accogliere, non sa fornire risorse e possibilità, influisce negativamente sul nascituro. Essere accanto ai genitori  in queste fasi determinanti dell’accoglienza della vita, del nutrirla e farla crescere è un privilegio ed una funzione importantissima della nostra professione.

LABORATORIO N.2 Titolo: Alla scoperta del mondo! Ovvero La nascita del sé e del noi. Chi ben incomincia…, di Arianna Siccardi e Gabriele Graziani.

I primi anni di vita sono il periodo più “denso” che attraversano gli esseri umani. Impariamo a parlare, mangiare cibi solidi, camminare e a relazionarci con il mondo intorno a noi.
Noi nasciamo incompleti e solo un lungo accudimento fisico ed emotivo accompagnerà lo sviluppo del bambino/a  fino alla maturità.
Il compito dei genitori prima e degli adulti in generale, è quello di aiutare e facilitare “l’essere in formazione” nel gestire, con acquisita consapevolezza, la massa di informazioni pratiche ed emotive da cui rischia di essere travolto.
Da qui si evince l’importanza di un corretto atteggiamento di accoglienza, cura ed educazione da parte dei genitori e delle figure che si avvicendano a questo compito. Se durante il percorso di crescita c’è stata qualche, reiterata e prolungata, carenza fisica, psichica e/o di relazionale, il bambino rischia di strutturare e accumulare esperienze negative che produrranno comportamenti disfunzionali per il pieno sviluppo delle sue potenzialità.
Attraverso esercizi di autoascolto, ci alleneremo a empatizzare con i piccoli e con gli adulti per individuare i limiti e le risorse dello stile di accudimento interiorizzato.
L’obiettivo del laboratorio è aiutare le famiglie che si rivolgono ai Consulenti a non smarrirsi in questo delicato e bellissimo compito.

LABORATORIO N.3 Titolo:  Voglia di volare ovvero la magia dell’incontro con la realtà: un percorso a piccoli passi, di Stefania Sinigaglia e Raffaello Rossi (*).

Quella dai 6 ai 10 anni è un’età molto delicata, che segna l’ingresso del bambino nel mondo reale. È, dunque, essenziale aiutarlo ad attribuire un valore positivo alla concretezza sottesa al “fare esperienza della realtà”, affinché il bambino diventi sempre più consapevole di sé e di ciò che ha conquistato nella prima infanzia. Durante questa fase della vita - cosiddetta “della fanciullezza” o anche “della latenza” – la relazione tra genitori e figli si connota, dunque, come un processo dinamico, all’interno del quale entrambi sono chiamati ad assolvere specifici compiti evolutivi e a soddisfare altrettanti bisogni. Alla base di questo processo si ritrova il concetto di crescita umana teorizzato da Pamela Levin ("I cicli dell'identità", 1988), che postula la costante reiterazione di stadi nel corso della vita, i quali, scandendo le diverse fasi evolutive dei figli, riattivano nei genitori bisogni e angosce che appartengono alla loro personale storia evolutiva.
Durante il laboratorio proveremo a sintonizzarci con questa fase della vita, utilizzeremo “linguaggi” diversi, per attivare risonanze e far riaffiorare alla mente e al cuore le nostre prime esperienze di incontro con la realtà. A volte sono proprio i tentativi più inattesi e apparentemente ludici a racchiudere grandi significati, come piccolissime pietre dall’immenso valore.
(*) in relazioni al numero di iscrizioni questo Laboratorio potrà essere sdoppiato.

LABORATORIO N. 4 Titolo:  Preadolescenza e dintorni, ovvero il viaggio verso nuove scoperte di figli e genitori, di  Patrizia Margiotta e Sara Hawker.

Il laboratorio propone un lavoro centrato sulle difficoltà e sulle risorse sia dei genitori che dei figli preadolescenti ad attraversare e superare le fasi faticose e talvolta turbolente del passaggio dall’identità infantile ad un’immagine del sé adulto.
-        Saper accettare la trasformazione del proprio corpo
-        Accettare il proprio genere sessuale
-        Saper stabilire nuove modalità di relazione con i genitori, altri adulti di riferimento, gli stessi coetanei
Lavoro che prevede la consapevolezza dei genitori ad essere guida accogliente e generosa ma anche ferma e sicura, per traghettare questo processo di crescita che spesso può implicare comportamenti rischiosi e trasgressivi dei figli (bullismo, atteggiamenti oppositivi, disagio personale, uso di sostanze).
Il fine del laboratorio è, dunque, aiutare i genitori “ad essere accanto ma senza sostituirsi” come Maria Montessori ci insegna.

LABORATORIO N.5 Titolo: Come fare …l’apprendista e lo stregone, ovvero formule magiche e pozioni per trasferire i poteri, di Claudia Monti e Maurizio Qualiano.

La finalità del Laboratorio è  quella di effettuare un focus sulla particolare relazione che esiste tra il Tutor di Tirocinio e il Tirocinante.
Prima di tutto individueremo chi è il lo Stregone e chi è l’Apprendista, quali segreti poteri ha il primo e a quali libri di formule magiche attinge il secondo, per disegnare una mappa di ruoli, funzioni, attività e competenze.
Poi ci concentreremo  sulle pozioni magiche da preparare, e soprattutto su quali poteri vogliamo acquisire con queste formule e a quali ancestrali ed archetipiche conoscenze vogliamo attingere per meglio organizzare la nostra attività di Stregoni.
Il  tutto messo a macerare con un pizzico di autoascolto, 7 foglie di professionalità, 5 gocce di consapevolezza e  una spolverata di umiltà.

VISITA GUIDATA DI AMALFI


La visita guidata di Amalfi si effettuerà sabato 25 aprile, con raduno davanti all’Hotel Salerno alle ore 14,45. La partenza col traghetto per Amalfi (che si effettuerà dal molo di Piazza della Concordia a 500 metri dall’hotel) è fissata per le ore 15,30  ed il ritorno da Amalfi per Salerno alle ore 19,10. La durata del tragitto è di 35 minuti. Il costo di ognuna delle traversate è di € 9,00, da versare prima della partenza.
Chi vuole prenotare la visita deve indicare  nel modulo di iscrizione alla Giornata, parte dedicata alla gita sociale, la scelta Visita di Amalfi

LA MIA AMALFI ( raccontata da Ferdinanda Buonocore ).
Amalfi è la perla della Costiera, dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Come Amalfitana vi racconterò come il paesaggio, il sole e il mare possono lasciare uno speciale imprinting nell’essere. Mi sento onorata di guidarvi il 25 aprile e la scelta del viaggio in traghetto da Salerno ad Amalfi, che si fa in poco più di mezz’ora, consentirà di vedere spettacolari scorci della Costiera ed altre sue gemme : Vietri, Raito, Maiori, Minori, Atrani .

Ad Amalfi la prima tappa è dedicata alla visita di piazza Duomo con al centro la Fontana di Sant’Andrea, patrono di Amalfi; sulla destra si erge la iconica scala che porta al Duomo ed all’attiguo Chiostro del Paradiso. Il Duomo risalente al IX sec. ha uno stile prevalentemente romanico arabo-normanno. Potremo, in particolare, ammirare un pezzo unico: la porta bizantina (anno 1060) eseguita in oricalco a Costantinopoli con formelle d’argento. All’interno, un busto bronzeo di Sant’Andrea  ci ricorda la tradizionale  “corsa “ sulla scala del 27 giugno e del 30 novembre.







 Antica repubblica marinara, Amalfi rievoca la rivalità fra le 4 repubbliche marinare  con una regata storica preceduta da cortei con figuranti in costumi d’epoca.
D’obbligo è la passeggiata fra pittoreschi vicoli e lo “shopping” fra botteghe e pasticcerie (pasta al limone, limoncello, pastiera e la pregiata carta a mano di Amalfi lavorata secondo l’antica tradizione nell’incantevole “ Valle dei Mulini “).







Fernanda Buonocore, vive ad Ardea, Roma ma è nativa di Amalfi, docente di psicologia in pensione, è attualmente formatrice Gordon, Consulente Supervisore  e Commissaria d'esami di ammissione all'Aiccef.

PASSEGGIATA AL GIARDINO DELLA MINERVA


La passeggiata guidata al Giardino della Minerva di sabato 25 aprile, inizierà alle ore 16,30 con raduno davanti all’hotel Salerno . Da qui inizierà la passeggiata, attraverso il centro storico, in direzione Giardino della Minerva accompagnati da una esperta guida volontaria dell’Associazione Erchemperto. Il tragitto non presenta difficoltà, tranne che nell’ultima parte, in salita con delle scale, che può essere superata con l’uso di un ascensore. Il costo del biglietto di ingresso è di € 3,00, da versare sul posto alla Fondazione Giardino della Minerva, ente privato.


Il Giardino della Minerva  di Renato de Feo(*)
Il Giardino della Minerva è situato nella parte alta del centro storico di Salerno denominata, nel periodo medievale, “Plaium Montis” ed è costituito attualmente da cinque terrazzamenti. Il terreno in cui è posto il giardino fin dal  XII secolo era di proprietà della famiglia Silvatico ed uno dei componenti la famiglia, Matteo (1285-1342), ha l'idea di realizzare un orto botanico di erbe medicamentali a scopo didattico. Nella sua opera principale, Opus pandectarum medicinae, tra l'altro ci dice: “ed io ho una colocasia, a Salerno, nel mio giardino, presso una fonte cospicua” ed è proprio partendo da questi due elementi che impianta un giardino dei semplici da destinare all'insegnamento per gli studenti della Scuola Medica Salernitana all'epoca ancora molto attiva. 
In origine il giardino accoglieva circa 2000 piantine provenienti da tutto il Mediterraneo, che riuscivano ad attecchire grazie al particolare microclima del luogo e, nella citata opera  Opus pandectarum medicinae che può essere considerata una sorta di enciclopedia ante litteram, vengono catalogate, per tipologia e per potere curativo, in quattro lingue: latino, greco, arabo ed ebraico. Infatti, all'epoca, a Salerno, convivevano e cooperavano queste quattro culture.
Matteo Silvatico, dopo l'avvento degli Angioini, che prendono il potere a Napoli dopo aver sconfitto gli Svevi, diviene medico personale di Roberto D'Angiò  e presso la sua corte conosce Giovanni Boccaccio che gli dedica una novella del Decamerone (la decima della quarta giornata).
Il Giardino della Minerva va, in conclusione, considerato il primo orto botanico di piante medicamentali a scopo didattico d'Europa. Purtroppo, a differenza di altri orti botanici della stessa specie (Pisa e Padova), non era legato ad una struttura universitaria vera e propria per cui è andato man mano perdendo di importanza anche in considerazione del fatto che Salerno, sempre filo sveva, con l'avvento degli angioini perde sempre più di importanza e di centralità.




 (*) Renato De Feo, ingegnere in pensione, è un appassionato della storia civica di Salerno e con l’Associazione culturale Erchemperto, organizza visite al centro storico e ai monumenti più importanti della città.

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